sabato 14 febbraio 2015

CICLAMINO

No, non vi stupirò con un post ironico e metaforico in cui vi rivelo che nella top 3 della mia scala degli affetti c'è il mio ciclamino, che lo amo alla follia e presto andremo a convivere.
Né vi farò autocompiacere della vostra relazione - basata su emoticon ironiche, graphic novel di Gipi e tè organico di Eataly - lamentandomi di come chiunque con cui abbia provato ad avere un rapporto nell'ultimo anno sia scappato a gambe levate o mi sia stato rubato da quell'amica russa e ninfomane.
Meno che mai mi lancerò in una scontatissima critica a questa festa commerciale il cui unico scopo è arricchire la Lindt e i fiorai, perché non ho più tredici anni e ho smesso di credere che la globalizzazione sia il male del mondo in terza media.
La verità è che per quanto essere una donna indipendente possa far piacere a mia madre, mi permetta di sgaggiarmela sui social network e di limonare con sconosciuti ogni venerdì sera, sento di aver bisogno di prendermi cura di qualcuno.
Ho pensato di adottare un australian shepherd cieco e sordo e portarlo al Bunker con me a ballare la techno, poi hanno chiuso il bunker e mi son resa conto di non essere ancora pronta per un cane: quello arriverà quando avrò trent'anni; si chiamerà Filippo e sarà il mio tentativo – crudelmente negato dal mio ovaio policistico - di avere un figlio. Senza contare che a un cane non puoi scroccare la droga.
Non posso nemmeno continuare a mandare selfie ironici ai miei ex, ho bisogno di qualcuno che ci si masturbi li apprezzi appieno o per lo meno la cui ragazza non conosca la password di Facebook.
Insomma credo di aver bisogno di qualcuno con cui guardare Masterchef,  a cui mandare le mie imitazioni di Maria Antonietta su whatsapp ed avere conversazioni pretenziose.
Perché come a qualunque ragazza bianca e borghese, anche a me è stato fatto credere che la forza che muove il sole e l'altre stelle, che ti permette di andare al concerto degli Alt-j con qualcuno e ti fa sopportare che ti schiaccino i brufoli sulla schiena, è proprio l'Amore.

Dopo anni di singhiozzi nel cuscino, di bigliettini sotto il banco, di smsgratisversovodafone e altre inutili frustrazioni ho capito che semplicemente le relazioni non sono il mio forte. 
Ho capito che al cinema ci posso andare anche da sola e che non ho bisogno di « quello giusto » per fare sesso. Ho addirtittura scoperto di non aver bisogno di un altro per avere un orgasmo!
Perché ho finalmente realizzato che ci sono altri tipi di forze che danno un senso all'esistenza, ti fanno alzare dal letto ogni mattina e fanno credere nel domani. Che siano le serie tv, la pianta di ciclamini da innaffiare o i tutorial di cliomakeup.
Sono giunta alla conclusione che il mio bisogno di prendermi cura di qualcuno non è nient'altro che un retaggio evoluzionistico, ché non c'è niente di cui abbia veramente bisogno che non possa trovare in me stessa. 
A parte, ovviamente, quando si tratta di brufoli sulla schiena.


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