"Ma cosa ti
succede Madame ?"
"Ho iniziato ad andare da uno psicoterapeuta"
"Beh, fa parte del tuo personaggio"
"Ho iniziato ad andare da uno psicoterapeuta"
"Beh, fa parte del tuo personaggio"
Questo è quanto
mi diceva Lodovico, dall'alto dei suoi mustacchi all'insù e dei suoi
vestiti di un'epoca sbagliata, quando con suo e mio grande stupore
accossentivo ad effusioni tanto rituali quanto superflue : i
bacini sulla guancia. Effusioni alle quali fino a quel momento mi ero
opposta con fermo ed orgoglioso disagio.
Il fatto che
Lodovico, che vive con ostentazione come un dandy del XX secolo, mi
accusasse di poseraggio, non solo mi offendeva ma mi lanciava degli
inequivocabili segnali d'allarme. Per la prima volta in tanti anni di
mosse scelte con cura affiorava alla mente il pensiero che forse,
tutto sommato, sono tutte stronzate.
"Sei uno stereotipo vivente, Francy, non puoi leggere Céline."
"E perché no ?"
"Perché è il solito francese che non si incula nessuno, partigiano, e col nome di sua nonna."
"Era antisemita."
"È lo stesso."
Perché vedi
Francy, il fatto che Céline fosse antisemita o partigiano non cambia
niente, come non cambia niente che tu indossi quelle ironiche camicie
a fiori, che porti sotto il braccio libri ingialliti o che tu
riempia le moleskine di frasi scritte da altri ; perché si vede
benissimo che sei cresciuto a seghe, sensi di colpa e romanzi di
Baricco.
E un giorno
capirai che nonostante tu creda che essere famosi su Facebook
ti renda una persona migliore di me e nonostante tutte quelle notti
passate a leggere le biografie su wikipedia di scrittori
esistenzialisti, le cose in cui credi, i vestiti che indossi, le tue
ambizioni sono tutte stronzate.
Vedete, forse
finalmente ho capito che la mia grande tragedia, quella che non mi fa
alzare dal letto o avere voglia di parlare, è che non sono
abbastanza ricca né abbastanza povera per vivere una vera tragedia.
E per quanto io mi sforzi di credere che il mio problema sia che non
trovo le scarpe giuste e che non diventerò mai famosa, forse anche
io, a poco a poco, mi sto rendendo conto che sono tutte stronzate.
E la vera
ingiustizia è che è inutile che cerchi di vivere come se fossi la
protagonista di uno di quei film indipendenti pieni di silenzi,
persone brutte e paesaggi non convenzionali che tanto dico di
adorare, perché nella vita
nessuno ti fa dieci minuti di applausi alla fine.
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